Il romanzo di Matilda

Il primo romanzo storico che ripercorre la vita della Grancontessa Matilde di Canossa.

La vita, i lutti, gli amori, le lotte, la caduta, il riscatto, le violenze e le passioni della Grancontessa Matilde di Canossa, un romanzo storico che ricostruisce gli eventi fondamentali della sua vita attraverso l’infanzia, la giovinezza, la maturità e la vecchiaia, cercando di restituire tutta la potenza al personaggio a 900 anni dalla sua scomparsa. In uscita a luglio 2015.

lunedì 13 febbraio 2017

Presentazione a Fiorano


Matilda nel programma di
"Autori sotto le stelle"
BLA - Fiorano 

2 commenti:

  1. Ho potuto leggerlo solo in questi ultimi 10 giorni e l'ho trovato molto scorrevole: di una scorrevolezza però che... non scorre via senza lasciare traccia.
    Invece questo tuo lavoro ne lascia, di tracce... eccome!
    Innanzitutto, hai saputo riportare l'affascinante ed anche aspro aroma del Medioevo: un aroma fatto di fede, ferocia, fedeltà, ipocrisia, sensualità e molto altro ancora.
    Inoltre, ti è riuscita benissimo la vera e propria impresa di tenere uniti elementi così forti come quelli, senza che uno condizionasse gli altri.
    Ovviamente, a seconda delle esigenze narrative, uno o più avevano per così dire campo libero: è il caso, per es., dell'amore tra Matilde e Gregorio, un amore che unisce sentimento, sensualità, fede e fedeltà; fedeltà da parte di entrambi anche alla Chiesa, anche se forse Gregorio visse quell'amore (che forse nella realtà storica non nacque, non saprei), anche con del senso di colpa.
    Il che sarebbe però appartenuto allo zeitgeist, allo spirito del tempo; quindi sarebbe stato del tutto verosimile. Comunque, come scrivi nella “Nota” finale, hai omaggiato Matilda con la tua: “Anima libera di narratrice, e non con quella più rigida di medievista.”
    Infatti, nella “Poetica” Aristotele definisce la poesia “più universale” della storia.
    Comunque, la “tua” Matilda sembra ben viva: quando descrivi lei ed il suo sorriso, sembra proprio d'averla di fronte.
    Quando discute (pp.370-372) col figlio di Enrico, il suo autocontrollo e le sue doti diplomatiche denotano grande umanità, dignità e cultura.
    Mi fermo qui perché appena potrò, parlerò della comitissa anche sul mio blog.
    Grazie per aver scritto un libro come questo.
    Riccardo

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  2. Grazie a te Riccardo, per averlo letto e commentato!

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