Il romanzo di Matilda

Il primo romanzo storico che ripercorre la vita della Grancontessa Matilde di Canossa.

La vita, i lutti, gli amori, le lotte, la caduta, il riscatto, le violenze e le passioni della Grancontessa Matilde di Canossa, un romanzo storico che ricostruisce gli eventi fondamentali della sua vita attraverso l’infanzia, la giovinezza, la maturità e la vecchiaia, cercando di restituire tutta la potenza al personaggio a 900 anni dalla sua scomparsa. In uscita a luglio 2015.

domenica 28 agosto 2016

Matilde sull'Appennino parmense

Sono tornata a viaggiare per luoghi matildici un anno e un mese dopo l’uscita del mio romanzo, e ho dedicato questo mio ritorno alla riscoperta dei luoghi nell’Appennino parmense che hanno visto Matilde protagonista.

La prima tappa è stata all’abbazia di San Basilide a Badia Cavana, posta sull’antica strada di Linari che portava al Lagastrello, il passo che metteva in comunicazione Parma con la Toscana. La fondazione dell’abbazia è dovuta all’interesse e alla committenza del monaco vallombrosano e vescovo di Parma Bernardo degli Uberti, personaggio vicinissimo a Matilde e suo consigliere e alleato. All’entrata della chiesa è posto un bassorilievo con una croce [in alto], detta croce matildica, che si ritrova in altre chiese e pievi fatte costruire dalla Grancontessa o che hanno visto il suo aiuto con donazioni anche ingenti.

Proseguendo verso Neviano degli Arduini, che già nel toponimo svela la sua origine e influenza tutta matildica, ho raggiunto il passo del Crocione da cui si gode una splendida vista sulle vallate dei torrenti Enza e Parma, ho attraversato Urzano e sono arrivata dopo un lungo tratto tra le ombre del bosco alla meravigliosa Pieve di Sasso, dedicata a Santa Maria Assunta. Citata sin dal 1004, già luogo di sosta e ricovero per pellegrini, sorge su un’altura e al suo interno ha un battesimale del XII secolo che lascia senza fiato. [a fianco]

La terza tappa è stata la pieve di Moragnano, nel comune di Tizzano, realizzata in blocchi di arenaria. All’interno vi sono 20000 incisioni e iscrizioni graffite che rappresentano simboli sacri derivate dalla tradizione dell’arte rupestre che non ho potuto vedere, perché la pieve era chiusa: un buon motivo per tornare.

La quarta tappa l’ho dedicata a Berceto, luogo magnifico sulla via Francigena, dove mi sono fermata nel duomo di San Moderanno, costruito già nel VIII secolo. Liutprando, re del Longobardi, lo volle come chiesa del monastero che fondò nel 719 presso il valico appenninico della strada di Monte Bardone, principale collegamento tra Emilia e Toscana. Ha uno splendido portale con Cristo crocefisso, e i particolari del portale secondario aperto sul lato sinistro della chiesa lasciano intendere la simbologia dedicata ai pellegrini che percorrevano la Francigena verso Roma per le indulgenze.

La quinta tappa è stata Fornovo, alla pieve di Santa Maria Assunta citata già dal 854. Anche questa pieve, sulla Francigena, indica la strada a chi cerca il perdono: la statua del pellegrino a fianco del portale ha le chiavi di San Pietro appese alla cintura. I portali sono finemente decorati, la lastra con la raffigurazione dell’inferno sulla facciata è impressionante [a sinistra], e all'interno è conservata invece quella dedicata al martirio di Santa Margherita.

Sesta e ultima tappa è stata Serravalle, alla chiesa di San Lorenzo, affiancata dal Battistero. È una delle più antiche pievi del parmense e la sola ad avere un edificio apposito per la celebrazione del battesimo: è ottagonale, la forma ideale per un battistero secondo Sant’Ambrogio per la simbologia che rappresenta, 7 + 1, ovvero sette giorni della vita terrena creata da Dio (6 giorni + 1 di riposo) e l’ottavo, dedicato al mondo ultraterreno dopo la resurrezione.

In una giornata tra strade, tornanti, boschi e silenzi, si riacquista il senso e la percezione dello scorrere del tempo. Si rimettono insieme pensieri, segni, riflessioni, si ricostruisce un percorso o lo si riprende laddove lo si era lasciato. Per questo amo viaggiare. Per questo amo farlo anche attraverso questi luoghi magici e ricchi di storia. Dove si respirano energie sottili e al contempo molto forti. Dove si percepisce ancora l’impronta di una Signora che dopo novecento anni è ancora presente sulle sue terre.

Tutte le immagini che correlano l'articolo sono di mia proprietà, ne è pertanto vietato l'utilizzo. Per altre immagini dell’itinerario parmense e per visionare le tappe complete del mio viaggio, basta cliccare il link di Instagram con hashtag #ilromanzodiMatilda

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